A maggio 2021, prima della nascita di Libertà, a Livorno esistevano già dei gruppi che si battevano contro la dittatura sanitaria e tutti i suoi DPCM e DL. In quel mese, infatti, si svolsero i primi due No Paura Day. E con essi, arrivarono le prime sanzioni, irrogate in modo piuttosto casuale ad alcune delle persone presenti, per il mancato distanziamento ovvero il mancato uso della cosiddetta mascherina.
A luglio 2021 il disagio serpeggiava ormai inesorabile, e la situazione era diventata intollerabile. Molti di noi, riunitisi spontaneamente sullo slancio delle manifestazioni proposte in ogni piazza d’Italia da fonti esterne alla città, diedero vita a un corteo che, proprio per la sua natura non coordinata, non era stato comunicato alle autorità.
Due migliaia di livornesi marciarono allora pacificamente, senza impianti di amplificazione, perlopiù senza striscioni né cartelli, e senza cori preparati, se non il naturale grido “libertà”. Non ci fu nessun incidente, nessun tafferuglio, nessuna vetrina infranta. Un corteo nonviolento e carico di energia positiva. A tutti gli effetti, quella folla era l’embrione di ciò che sarebbe diventato Libertà Livorno.
A un anno da quella manifestazione, purtroppo, sono arrivati cinque decreti penali di condanna per cinque nostri compagni di lotta.
Il decreto penale di condanna non prevede alcun processo, è già una sentenza, che però trasforma i giorni di carcere in una pena pecuniaria. Le uniche strade da intraprendere sono:
- Pagare la pena pecuniaria: in tal caso, la fedina penale resta sporca, ma la pena si considera scontata.
- Fare ricorso per tentare di annullare la condanna: in caso di sconfitta, la condanna può addirittura essere aumentata. In caso di vittoria, viene annullata e la fedina penale resta pulita.
- Fare ricorso per chiedere la “messa in prova”: si tratta in sostanza di chiedere la conversione della pena in giorni di lavori socialmente utili. Se viene concessa, fedina penale resta pulita.
La prima mossa sarà però richiedere l’accesso agli atti, in modo da valutare le prove a carico dei “condannati”, e decidere la migliore strategia. Certo è che, qualunque tattica venga scelta, ci saranno dei costi molto rilevanti (alcune migliaia di euro), che quindi sosterremo tutti insieme come movimento. Chiunque di noi poteva trovarsi al posto di quei cinque. Chiunque di noi colpiscano, è come se colpissero ciascuno di noi. E noi rispondiamo tutti insieme, con la nostra solidarietà.
E come abbiamo deciso di sostenere queste cinque persone, faremo lo stesso con chi ha deciso di presentare il ricorso per le multe del No Paura Day.
Dove effettuare la propria donazione
In questi mesi abbiamo sempre sostenuto la supremazia del contante rispetto a conti bancari, postali e digitali. Per il momento abbiamo dunque deciso di stabilire un luogo fisico dove poter versare il proprio contributo.
Ci sono due possibilità:
- Effettuare la donazione direttamente a una delle nostre assemblee popolari o di quartiere del mercoledì sera. Ecco data e orario dei prossimi appuntamenti.
- Effettuare la donazione al bar L’Angolo di Mina, in via Toscana 49, Livorno. Ecco la posizione gMaps di questo esercizio.
Valuteremo nei prossimi giorni se istituire anche un IBAN o un numero di carta ricaricabile per chi non avesse la possibilità di effettuare a mano la propria donazione. Aggiorneremo questo articolo con gli estremi, se necessario.
Ringraziamo in anticipo tutti coloro che vorranno aiutarci in questo momento difficile.
Uniti siamo e uniti vinceremo!