Julian Assange al Consiglio di Europa

Julian Assange al Consiglio di Europa

Note

Il seguente è un breve riassunto/traduzione del discorso iniziale, del question time e del discorso conclusivo di Julian Assange di fronte al Consiglio di Europa a Strasburgo, di martedì 1 ottobre 2024.

Siete pregati di considerarlo non ufficiale, è solo una traccia che può servire per i non anglofoni a farsi un’idea di cosa ha detto e di cosa si è parlato. La parte delle domande e delle risposte è quella più accurata.

Discorso iniziale di Assange

Non sarebbero dovuti servire 14 anni di proteste, film e sforzi da parlamentari, commissioni, il Papa, la gente, etc., ma sono serviti perché le tutele legali erano solo su carta. Alla fine ho scelto la libertà rispetto a una giustizia irrealizzabile. Ora la giustizia è irrealizzabile per ciò che mi hanno fatto scrivere nell’accordo extragiudiziale che non posso portare il caso alla Corte Europea, né fare un FOIA sul mio caso. Sono libero perché mi sono dichiarato colpevole nei confronti del giornalismo, ma non mi sono dichiarato colpevole verso nient’altro.

C’è più segretezza, più impunita, più autocensura oggi. È difficile separare la mia persecuzione dall’approccio verso il giornalismo.

Abbiamo ottenuto e pubblicato verità su crimini di guerra, programmi di assassinio, tortura e sorveglianza di massa, sul dove e sul chi.

40 anni dei suoi potenziali 175 di carcere sono stati per aver diffuso le politiche sull’uccisione di civili in guerra.

14 anni fa gli USA hanno arrestato Manning (per cui non usa il nome, e per cui usa termini ambosesso “analista militare”)

Il governo UK ha preso parte alla vendetta USA (blocco dei conti, etc.).

L’amministrazione Obama decise di non perseguirmi, mai era stato fatto prima, e Obama commutò la sentenza di Manning nel 2017. Trump ha appuntato Mike Pompeo come direttore CIA, e Baha come US Attorney General.

Nel marzo 2017 Wikileaks ha esposto spionaggio di Francia e Germania, BCE. Produzione CIA di malware e virus.
Il direttore Pompeo lanciò una campagna di vendetta e sotto il suo comando, la CIA fece piani per rapirmi e assassinarmi dall’ambasciata ecuadoriana a Londra, con furti, attacchi e planting di informazioni false. Hanno cercato di ottenere DNA da mio figlio di 6 mesi.

La CIA ha preso di mira me e la mia famiglia con mezzi extragiudiziali, mostrando come è potente il potere di repressione, di cui molto sappiamo grazie ai whistleblower.

Gli abusi extraterritoriali della CIA non sono nuovi, con centri di detenzione segreti in Europa che violavano il diritto internazionale e i diritti umani.

Ma la repressione transnazionale è fatta anche abusando il sistema legale, e l’Europa ne è vittima.

Mike Pompeo si vantava di aver fatto pressione sul US Attorney General su Assange.
Infatti questo ha riaperto il caso su di me, e riarrestato Manning, stavolta come testimone (nota: anche qui non usa il nome né pronomi).
Manning è stato tenuto in prigione per oltre un anno per cercare di estorcergli informazioni, poi ha tentato il suicidio (qui usa “she”…)

Di solito si pensa ai tentativi dei giornalisti di testimoniare contro le fonti, ma Manning era una fonte a cui veniva chiesto di testimoniare contro il giornalista.

A dicembre 2017, Pompeo riuscì a chiedere l’estradizione agli UK, che la tennero segreta per 2 anni, finché il governo USA, quello UK e il nuovo presidente ecuadoriano non hanno avuto pronti i termini legali per il mio arresto.

È impossibile avere le risorse per difendersi contro dei potenti stati. Ma gli USA ha stabilito il principio che solo i cittadini USA hanno diritto alla libertà di parola, e che l’Espionage Act si applica anche agli europei.

Ora che un governo straniero ha asserito che gli europei non hanno diritto alla libertà di parola, è stato stabilito un pericoloso precedente. Altri stati potenti seguiranno. La guerra in Ucraina ha già visto la criminalizzazione dei giornalisti in Russia, ma niente ferma la Russia o altri stati dal prendere di mira altri stati, dicendo che sono state violate le sue legge interne.

La repressione transnazionale non può diventare la norma qui. La criminalizzazione di operazioni di raccolta info è sbagliata.

Sono stato incriminato per aver rivelato

Il giornalismo non è un crimine, è un pilastro di una società libera e informata.

Se l’EU deve avere un futuro, il diritto di libertà di parola dev’essere garantito a tutti e ciò che mi è accaduto non deve accadere più. Sono grato a questa assemblea, a tutti quelli che mi hanno supportato e agli individui che hanno chiesto la mia liberazione. Anche in questo mondo diviso da ideologie e interessi, resta la voglia di proteggere le libertà essenziali.

La libertà di espressione e tutto ciò che ne deriva è a un bivio oscuro. A meno che le istituzioni si svegliano, sarà troppo tardi. Impegniamoci tutti a fare la nostra parte perché la luce della libertà non si affievolisca, che la ricerca della verità sopravviva e le voci dei molti non vengano silenziate dagli interessi dei pochi.

Domande e risposte con i membri della Commissione

Domanda 1: come si può migliorare la gestione di casi come il suo dal punto di vista legale?

Risposta 1: occorre che venga stabilito che ciò che è accaduto a me non possa più accadere ad altri.

Domanda 2: non voglio chiedere del passato, ma se crede che possiamo sovvertire gli effetti negativi di ciò che è successo con la sua visita qui.
E come pensa di condurre la sua vita e i suoi progetti (non privati).

R2: Sono qui perché penso sia un primo passo fondamentale e per chiarire che il giornalismo sulla sicurezza nazionale sia possibile nei confini europei. Dopo anni di reclusione mi ci vuole del tempo per riadattarmi. Non è solo il rumore inquietante delle auto elettriche (che è davvero inquietante) ma anche la modifica nella società. Un tempo rilasciavamo importanti video di crimini di guerra, ora ogni giorno vengono mostrati in diretta orrori in Ucraina e a Gaza, sono stati uccise centinaia di giornalisti a Gaza e in Ucraina. L’impunità avanza e non sappiamo ancora cosa fare al riguardo. Il riadattamento del mondo include anche cose positive: tornare a essere un padre, un marito, anche avere a che fare con mia suocera (no, è una brava donna, le voglio bene).

Domanda 3: Quanto funziona bene l’asilo politico?

R3: è fondamentale, è una valvola di sfogo per facilitare certe situazioni. Nel mio caso è stato difficile trovare uno stato che mi desse asilo, c’è stato un grosso gap. Le leggi sull’asilo politico non coprono bene casi come il mio o altri. Non ho potuto richiedere l’asilo in UK, perché i cittadini di Stati Terzi non possono chiedere asilo.

Domanda 4: solo il Consiglio di Europa ha avuto il coraggio di fare una dichiarazione forte sul caso Assange. Cosa possiamo fare come Consiglio di Europa, membri o stati per risolvere il fatto che negli USA la libertà di parola non si applichi ai non cittadini, ma si possa invece applicare una legge [espionage act]?

R4: Gli USA hanno tentato diversi trucchi per aggirare le leggi UK, che non consentivano che ciò accadesse e non sappiamo come sarebbe andata. Ma nei Trattati Europei non c’è nulla che vieti ciò, o peraltro in molti Stati EU.

Domanda 5: Vorrei un approfondimento sulle minacce di omicidio della CIA e se vede il suo stato come prigioniero politico?

R5: sì sono stato prigioniero politico, perché quando lo stato ha usato l’Espionage Act, ha compiuto un atto prettamente politico.
Al tempo c’erano tanti piccoli segni riguardo alla campagna di repressione contro WikiLeaks, tuttavia avere una sensazione terribile non mi dava lo scenario completo per come è emerso dopo.
C’è stata un’azione penale in Spagna e una civile contro la CIA in USA. Negli USA la CIA, in risposta a quell’azione, ha dichiarato “privilegi di segreto di stato” per far cadere il caso, dicendo che la CIA ha una difesa in merito, ma quella difesa è classificata, quindi ha chiesto l’impunità nel sistema legale USA.

Domanda 6: se potesse tornare indietro, farebbe tutto ugualmente oppure no?

R6: è una questione profonda sul libero arbitrio. Perché la gente fa qualcosa quando la fa. Guardandoci indietro spesso siamo ristretti dalla segretezza, dalle risorse, dal numero di lavoratori. Se tornando indietro potessi avere più risorse, questo avrebbe avuto un impatto maggiore. Certo avrei cambiato un sacco di piccole cose. Non sono del Regno Unito, ma quando ero intrappolato nel UK mi ci è voluto tempo per capire di chi potermi fidare e di chi no, che mosse fare in quella società, e avremmo potuto scegliere dei diversi media partners.

Domanda 7: le richieste di arresto europee (come la sua in Svezia) sono usate come strumenti di repressione? E quanto andrebbero cambiate le regole per evitarlo?

R7: tale sistema è stato introdotto dopo il 9/11 per il trasferimento di terroristi islamici. Proprio la Svezia ha usato questo sistema la prima volta per “guida in stato di ebbrezza”.
Se introduci certe misure, verranno estese poi a tutti. Non conosco le statistiche sull’abuso di queste misure, ma c’è stato un tentativo di estradizione senza accuse da parte del governo svedese. Il governo UK ha dopo cambiato le regole per impedire l’estradizione senza accuse, ma nei suoi emendamenti ha incluso un ? per garantire che non si applicasse a me.

Domanda 8 – Yves Cruchten – Lussemburgo: era al corrente, prima di tutto questo, di quanto poco protetti fossero i suoi diritti in EU? Quale sarà l’effetto del suo caso sul giornalismo tutto?

R8: abbiamo condotto un’analisi legale per capire cosa poter e non poter pubblicare in EU in fatto di documenti da stati stranieri. Avevamo compreso che in teoria, l’art.10 dovrebbe proteggere i giornalisti in EU. E anche il 1° emendamento USA… nessun editore è mai stato processato per aver rivelato informazioni classificate dentro o fuori gli USA. Mi aspettavo un po’ di persecuzioni legali, ma sapevo che avremmo vinto. La mia ingenuità è stato credere nella legge. Quando il momento è decisivo, le leggi sono solo pezzi di carta che si possono reinterpretare per espedienti politici. Sono le leggi fatte dalla classe dominante, e se tali leggi non si adattano a cosa vuole fare, le reinterpreta oppure – si spera – le modifica (un’azione più trasparente).
Nel caso degli USA abbiamo fatto arrabbiare uno dei settori fondamentali, l’intelligence, la sicurezza. È stato abbastanza potente da spingere a una reinterpretazione della Costituzione USA. A me il primo emendamento sembra molto bianco e nero, semplice, tuttavia già altri precedenti hanno reinterpretato la Costituzione. Forse se fossi arrivato alla Corte Suprema degli USA, ancora in vita, avrei potuto vincere… ma nel frattempo avevo perso 14 anni.

La lezione importante da trarre è la seguente, penso: quando una fazione importante vuole reinterpretare la legge, può spingere un -Dipartimneto di stato (quello della giustizia, in questo caso) a farlo e non gli interessa ciò che è legale. Quello è un problema per il futuro. Nel frattempo, il deterrente ha avuto effetto.

Domanda 9 – Edward Leigh – UK: commento sulla qualità del trattamento sull’estradizione confrontando Svezia e UK, e sul trattamento ricevuto a Belmarsh.

R9: Il trattato sull’estradizione UK-US è a senso unico, 9 volte tanti cittadini UK vengono estradati negli USA, rispetto al contrario. Le protezioni per i cittadini USA estradati in UK è più forte, non c’è bisogno di avere ragionevole sospetto per estradare in USA, è basato su supposizioni. Detto questo, non penso che i giudici UK siano obbligati a estradare, in particolare i giornalisti. Alcuni giudici si sono pronunciati a mio favore, altri no, ma tutti quanti hanno mostrato (1:05:00)
Molti dei giudici vengono da un certo establishment, che vuole mantenere i rapporti con gli USA.

Domanda 10 – : l’applicazione di un processo legale può diventare uno strumento di oppressione. Commento?

R10 – La “lawfare” (come “warfare” ma con la legge) è un uso della legge per ottenere risultati che normalmente sarebbero ottenuti in altri modi. Non si parla solo di diritti, ma di scegliere leggi che fanno ottenere ciò che la tua organizzazione vuole. Ho visto un sacco di casi del genere. Non so cosa si possa fare a riguardo. C’è un movimento anti-SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation). C’è una buona legislazione in California per contrastare le SLAPPsuits fin dalla partenza. Ogni volta che facciamo una legge creiamo uno strumento che burocrati, i peggiori elementi della sicurezza e le aziende useranno ed espanderanno per ottenere il controllo sugli altri, ecco perché servono continuamente riforme legislative contro l’abuso e l’estensione delle leggi. In prima istanza devono però essere scritte con cura.

Domanda 11 – : come ritiene il supporto ricevuto dalle associazioni di giornalisti, e qual è il messaggio riguardo alla libertà di stampa, nel suo caso?

R11: i primi a comprendere il rischio per tutti e i primi a capire il caso, sono stati gli avvocati, come quelli del NY Times, poi sono arrivate le ONG sulla libertà di espressione. Delle organizzazioni mediatiche più importanti, purtroppo la maggioranza si è allineata alla visione geopolitica di base. È stato facile avere supporto da organizzazioni mediatiche in stati neutrali, e ovviamente da quelli ostili agli USA. Negli stati alleati ci è voluto di più, negli USA ci è voluto ancora più tempo. È preoccupante, e posso vedere una similitudine coi giornalisti uccisi a Gaza e in Ucraina, cioè che le alleanze geopolitiche non riportano quelle morti o solo in parte. È una rottura della solidarietà giornalistica. Dobbiamo restare uniti, per mantenere la barra dritta: un giornalista censurato diffonde la censura, che poi colpisce tutti e un giornalista ucciso o preso di mira dalle organizzazioni di intelligence, ???
A volte c’è dibattito se uno è un giornalista o un attivista. Lo comprendo, ma nel mio lavoro cerco di essere rigorosamente accurato, penso che l’accuratezza sia tutto. Ma c’è un’area in cui sono un attivista e tutti i giornalisti devono esserlo: attivisti per la verità. I giornalisti devono essere attivisti per la capacità di comunicare la verità e questo significa difendersi l’un l’altro e ???

Domande dei membri dell’assemblea che non sono membri della Commissione

D12 Andi Kristé ??? – rumeno – Reporter su scienza e tecnologia e sul metaverso: come vede queste nuove tecnologie in connessione con quanto ha presentato finora?

R12: sono molto interessato nella tecnologia, sono un informatico, ho studiato matematica, fisica, crittografia, con cui abbiamo impostato il nostro sistema per proteggerci. Alcuni sviluppi della crittografia hanno presentato alternative al gran potere dei media e la sua concentrazione in mano ai miliardari, ma sono ancora embrionali. Altre tecnologie sono nate in seguito alla campagna contro la sorveglianza di massa, di cui le rivelazioni di Snowden sono state fondamentali, radicalizzando gli ingegneri e i programmatori in molti casi, creando algoritmi per proteggere la privacy della gente.

Al contrario, l’I.A. è stata usata per creare omicidi di massa. Un tempo c’era differenza tra warfare e assassinii, ora sono la stessa cosa. Forse la maggioranza dei bersagli a Gaza sono scelti dall’IA. Il legame tra IA e sorveglianza è importante. L’IA ha bisogno di informazioni per scegliere bersagli, idee, propaganda e forse possiamo parlare dell’uso dell’IA per omicidi di massa, e la sorveglianza di telefoni e internet è fondamentale per addestrare quegli algoritmi. Quindi molto è cambiato, qualcosa è rimasto com’era, ci sono molte opportunità e molti rischi, e sto ancora cercando di capire a che punto siamo, ma forse avremo cose più interessanti da dire a tempo debito.

Domanda 13 – Sivin Dudly ??? – Germania: sono stata il primo membro del parlamento a fargli visita nel 2021 all’ambasciata dell’Ecuador. I crimini da lei pubblicati sono ancora impuniti, e ora presumibilmente ce ne sono altri. Come suggerisce che i giornalisti si occupino di questa situazione, e qual è il ruolo dei parlamentari?

R13: comincio a essere un po’ stanco, puoi rispondere tu [Kristinn Hrafnsson – capo editore di WikiLeaks]?

Hrafnsson: fare reportage di guerra è sempre peggio, è una storia d’orrore. È difficile dare consigli, l’unica cosa è la richiesta di una condanna globale per avere queste informazioni (sulle uccisioni). Non ci sono strumenti per rassicurare alla gente di Gaza seguita dai droni e prese di mira da bombardamenti di massa, ma ci dovrebbe essere una condanna globale.

CHIUSURA DELL’INCONTRO.

Discorso finale di Assange

Solo qualche parola conclusiva. Nel 2010 vivevo a Parigi, sono andato nel UK e non sono mai tornato, finora. È bello essere tornato, essere tra gente che si interessa delle cose, essere tra amici. Vorrei ringraziare tutta la gente che si è battuta per la mia liberazione, e che ha compreso, cosa importante, che la mia liberazione era legata alla loro stessa liberazione. Che le libertà fondamentali che ci sostengono tutti devono essere difese lottando e che quando uno di noi finisce in una delle falle, presto quelle falle si allargheranno e inghiottiranno tutti. Perciò grazie per il vostro pensiero e il vostro coraggio in questa e in altre sedi, e continuate a combattere.