113 Basi USA: ci hanno liberati o colonizzati?
Sembra una pura provocazione ma non lo è.
Vediamo alcune definizioni di “colonizzare”:
- Oxford Languages: occupare e sfruttare con l’insediamento o la fondazione di colonie.
- Treccani: ridurre a colonia un territorio, un paese; anche, e più comunem., fondarvi una colonia, o comunque stabilirvi insediamenti, a scopo di sfruttamento economico e per introdurvi un diverso tipo di civiltà. In usi fig., estendere la propria influenza in settori di attività, mettere e tenere in stato di dipendenza (amministrativa, tecnica, culturale, ecc.).
- Dizionario dei Sinonimi e Contrari Hoepli: occupare, invadere, conquistare, soggiogare, assoggettare
E ora alcune definizioni di “colonia”:
- Oxford Languages: in epoca moderna, possedimento di uno stato, per lo più europeo, in altre parti del mondo: le c. di Sua Maestà Britannica; ridotto a c., privato dell’autonomia e di una parte dei diritti politici e civili.
- Treccani: in età moderna, la colonia è il possedimento di uno Stato in un territorio lontano e abitato da popolazioni indigene, spesso economicamente svantaggiate, che non godono degli stessi diritti civili dei gruppi di persone che vengono dallo Stato dominante (le ex colonie britanniche; la conquista, lo sfruttamento delle colonie).
- Dizionario dei Sinonimi e Contrari Hoepli: possedimento oltremare, terra al sole
In Italia sono presenti almeno 113 basi USA di cui si è a conoscenza, che di fatto sono insediamenti che occupano e sfruttano il nostro territorio. È innegabile l’aspetto economico, soprattutto collegato all’ambito bellico, che fa risparmiare agli USA milioni di euro con i suoi insediamenti militari, da cui possono dispiegare le loro forze in Africa e Asia in modo molto più agevole. Notare anche come l’Italia sia a tutti gli effetti “privata dell’autonomia e di una parte dei diritti politici e civili”. I nostri governi sono da ormai quasi ottant’anni privi di autonomia decisionale e pressati dalle ingerenze degli USA e della NATO, che altro non è che una veste indossata dagli USA per sembrare altro da sé.
È interessante anche come “colonizzare” abbia come sinonimi termini molto più espliciti, “brutali” e molto più vicini all’ambito militare: occupare, invadere, conquistare, soggiogare, assoggettare. La verità è che l’Italia ha perso una guerra, e come sempre accade agli sconfitti, è stata conquistata da uno dei vincitori. E oggi, come allora, siamo ancora un “possedimento oltremare”, una “terra al sole” sotto il controllo degli USA.
Alcuni punti chiave a dimostrazione del nostro assoggettamento
Menzioniamo a rafforzamento di tutto ciò, senza approfondirli (sarà cura del lettore o di successivi articoli) alcuni elementi molto significativi:
- La vicenda di Enrico Mattei, attuatore di una forte posizione italiana in campo energetico, mal visto oltreoceano proprio per tale spinta verso un’Italia più forte e indipendente, morto in circostanze misteriose
- La vicenda di Aldo Moro, sostenitore del recupero della sovranità monetaria italiana (e quindi della sua indipendenza), morto in circostanze misteriose
- La vicenda di Adriano Olivetti, ideatore di un sistema aziendale innovativo, la cui divisione informatica ha creato il primo PC al mondo, primato sostanzialmente derubato poi da IBM, morto in circostanze misteriose (stessa sorte toccata poco dopo all’ing. Mario Tchou, sviluppatore per Olivetti del primo computer italiano)
- Il nostro coinvolgimento bellico in teatri di guerra a noi prossimi, che hanno messo e tuttora mettono a rischio la nostra sicurezza e i nostri interessi economici, come l’intervento in Libia del 2011
- La presenza in Italia di porti nuclearizzati (atti a ospitare sottomarini nucleari) e almeno 70 testate nucleari, ovviamente sotto il controllo USA/NATO, nonostante la contrarietà dei cittadini italiani alla tecnologia nucleare, come espressa coi referendum del 1987.
- Il nostro invio di armi in Ucraina dal 2023, e il deterioramento dei rapporti commerciali con la Russia, nostro ottimo partner commerciale, con un grosso impatto negativo sulla nostra economia
- L’installazione di rigassificatori per l’acquisto di gas liquefatto dagli USA, a prezzi molto superiori a quelli del gas russo che ci arrivava comodamente tramite gasdotto. Per non parlare dei rischi ambientali, dell’impatto sul turismo e dei costi strutturali di tali opere del tutto superflue
Di tutti questi eventi, gli USA sono stati parte attiva o comunque hanno tratto vantaggi a scapito dell’Italia.
La lista sarebbe ancora molto lunga, ma ci limitiamo a questo per tornare alla questione più pratica dell’occupazione militare degli USA in terra italica.
Lista delle basi USA in Italia
La lista che proponiamo è presa integralmente dal sito Kelebekler e la riportiamo qui solo per questioni di praticità, oltre che a scopo di conservazione, nel caso il suddetto sito dovesse sparire dal web.
Riproponiamo, come in calce al suddetto articolo, la seguente dichiarazione, che nel caso del nostro articolo si applica esclusivamente al paragrafo “Lista delle basi USA in Italia”:
questo articolo, ospitato sul sito Kelebek, è tratto da iraqlibero.at.
Può essere riprodotto liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che si specifichi la fonte – il sito web Iraqlibero http://www.iraqlibero.at –
e che si pubblichi anche questa precisazione. Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori.
Le sigle
Usaf: aviazione
Navy: marina
Army: esercito
Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]
Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]
Basi Usa in Italia – Elenco per Regioni
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell’Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari.
Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuò in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara’ appunto quest’ultima la principale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del nord, ma l’impiego degli aerei della 16th Air Force sara’ pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]: Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]: Base USAF.
6. Maniago [Ud]: Poligono di tiro dell’Usaf.
7. San Bernardo [Ud]: Deposito munizioni dell’Us Army.
8. Trieste: Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d’armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant’Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell’Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò [Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.
Liguria
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell’Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di “occupazione di aree dello specchio d’acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]”. Poi c’è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall’artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell’Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e’ stoccata una riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell’Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sardegna
50. La Maddalena – Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”.
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone “off limits”: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell’Us Army.
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
76. Nisida [Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.
Note conclusive
Nel caso della Toscana, segnaliamo che le basi di Coltano e del Monte Giogo risultano attualmente abbandonate, e ciò potrebbe essere vero per altre delle basi in elenco. Come nel caso della base di Coltano, restano comunque zone interdette ai cittadini italiani, e quindi di fatto porzioni di territorio requisite, peraltro potenzialmente riutilizzabili in un futuro più o meno prossimo. Anche se restassero abbandonate, sarebbero comunque un triste monumento all’occupazione USA avvenuta in tali sedi.
La realtà che dovrebbe essere insegnata in tutte le scuole, è che l’Italia non è un paese libero, e non lo sarà mai a meno che non prevediamo un piano di dismissione di tutte le basi USA (e NATO) presenti sul territorio, senza rimpiazzarle con basi di altri stati esteri. Nessuno stato occupato militarmente può dirsi tale, e infatti in una condizione molto simile si trovano, non a caso, la Germania e il Giappone, nostri alleati nella prima parte del secondo conflitto mondiale, e la Corea del Sud, altro avamposto statunitense chiave in Asia.